venerdì 10 agosto 2007

La felicità degli zingari

Conosco un solo modo per fare felice mia nonna ossia chiederle di fare qualcosa per me; così stasera sono passato da lei e le ho chiesto se poteva prepararmi dei cappelletti per domenica.
Da donna più felice del mondo ha risposto che non c'era problema e io mi sono sentito un benefattore (anche se tra i due quello che si mangerà i cappelletti sono io e non lei). Sfumata la felicità per un attimo mi ha messo in guardia sul fatto che sulle nostre strade, da un pò di giorni, giravano degli zingari e di stare in guardia. Le ho risposto di stare tranquilla e di aver fiducia nelle persone. Poi ho pensato alle parole di Claudio Lolli e alle immagini della sua canzone che parla di zingari felici. Sono tornato a casa. Ho fatto un pò di cose masticando in testa pensieri del tipo che pure io sono un pò zingaro, di che intensità é la felicità degli zingari e se per caso ho mai visto uno zingaro felice...dopo queste belle generalizzazioni mi sono diretto al portone di casa, ho dato un bel giro di chiave e mi sono assicurato che fosse ben chiuso e a prova di scasso...
(sì, però...che brutta persona sono...)



Ho visto anche degli zingari felici (conclusione):

Siamo noi a far ricca la terra
noi che sopportiamo
la malattia del sonno e la malaria
noi mandiamo al raccolto cotone, riso e grano,
noi piantiamo il mais
su tutto l'altopiano.
Noi penetriamo foreste, coltiviamo savane,
le nostre braccia arrivano
ogni giorno più lontane.
Da noi vengono i tesori alla terra carpiti,
con che poi tutti gli altri
restano favoriti.

E siamo noi a far bella la luna
con la nostra vita
coperta di stracci e di sassi di vetro.
Quella vita che gli altri ci respingono indietro
come un insulto,
come un ragno nella stanza.
Ma riprendiamola un mano, riprendiamola intera,
riprendiamoci la vita,la terra, la luna e l'abbondanza.

E' vero che non ci capiamo
che non parliamo mai
in due la stessa lingua,
e abbiamo paura del buio e anche della luce, è vero
che abbiamo tanto da fare
e che non facciamo mai niente.
E' vero che spesso la strada ci sembra un inferno
o una voce in cui non riusciamo a stare insieme,
dove non riconosciamo mai i nostri fratelli.
E' vero che beviamo il sangue dei nostri padri,
che odiamo tutte le nostre donne
e tutti i nostri amici.

Ma ho visto anche degli zingari felici
corrersi dietro, far l'amore
e rotolarsi per terra.
Ho visto anche degli zingari felici
in Piazza Maggiore
ubriacarsi di luna, di vendetta e di guerra.

-C. Lolli-

4 commenti:

susi ha detto...

Ma no, non sei una cattiva persona, è solo che hai paura di finire tra le gonne di una zingara e pure tua nonna, ha paura che dalla sua gonna tu finisca ai semafori, è accaduto in Sicilia, no?

kabalino ha detto...

quando ero piccolo le mie due paure più grandi erano evitare le caramelle drogate e le gonne delle zingare...avrebbero dovuto lottare duro per avermi!

susi ha detto...

anch'iooooooooooo, le caramelle drogate sopratutto, una volta sona andata in panico perchè un signore gentile me le ha oferte, io sono scappata chidendo aiuto, lui, poverino, ci è rimasto malissimo, ancora mi sento in colpa. Ah mamma mamma...

kabalino ha detto...

a me, una volta, alla fiera del libro di bologna un tizio di una casa editrice voleva regalarmi un libro (é che ero accompagnato da una professoressa e lui voleva fare bella figura)...ma non c'é stato verso di farmelo prendere, evidentemente pensavo che sulle pagine fosse stata spennellata dell'lsd o che fosse un libro-bomba (vai a capire i bambini...sono come i gatti)