domenica 30 dicembre 2007

La diga di Assuan

Insomma...non è mica colpa mia! Tipo una ventina di giorni fa camminavo per le strade della mia città e guardavo la faccia delle persone che guardavano le vetrine; non mi sono accorto che c’era un buco per terra e ci sono caduto dentro e cadendo non sentivo mai il fondo perchè questo buco era profondissimo. E così mentre sprofondavo sempre più velocemente prima mi son preoccupato di non sporcarmi i vestiti di terra e poi mi son chiesto se ero morto e se per caso stavo precipitando all’inferno. Son passato dal freddo al caldo e poi di nuovo al freddo e quando ho rivisto la luce del sole mi trovavo in Cina. Che poi, quando uno si ritrova in Cina all’improvviso non è che sia subito facile organizzarsi; cioè, voglio dire, un pò di tempo serve per riprendersi dallo shock e adottare i primi provvedimenti. Che ho cercato pure un internet point per scrivere un post e farvi gli auguri di natale solo che lì hanno le tastiere cinesi e da noi si vedrebbero solo dei quadratini al posto dei loro ideogrammi, quindi ho lasciato perdere. Per un pò di giorni ho fatto il risciò-express portando in giro le persone per pechino con la forza delle mie gambe poi, quando ho avuto abbastanza soldi, mi sono imbarcato su un bastimento battente bandiera liberiana con la mansione di mozzo addetto al ponte di prua. E anche quando tiravo a lucido il ponte di prua nei miei pensieri c’eravate sempre voi e la voglia di scrivere un post non m’abbandonava mai, nemmeno nei momenti più critici. E così a forza di spinte dai venti d’oriente siamo arrivati al capo di buona speranza dove una tempesta biblica e un banco di balene di una razza che attacca l’uomo hanno spezzato il bastimento a metà. Se Dio vuole ero sulla metà giusta, quella che è rimasta a galla e si è arenata sulle coste africane. Ho raccolto un pò di cose e mi sono incamminato verso nord...e nei miei pensieri c’eravate sempre voi. Ho attraversato di corsa l’africa nera con il fitto delle sue foreste per arrivare in tempo a scrivere il post degli auguri di fine anno. E ho corso di giorno e di notte. E quando spuntava il sole le gazzelle si svegliavano cinque minuti prima dei leoni e cominciavano a correre...ma io correvo così veloce che, da lontano, pareva che i leoni inseguissero le gazzelle e le gazzelle inseguissero me. In realtà i leoni inseguivano sì le gazzelle ma le gazzelle non inseguivano me. Anzi un pò sono anche diventato amico delle gazzelle, che mi mettevo lì in gruppo con loro per dirgli delle parole di conforto e per incoraggiarle a correre più forte. E quando sono arrivato alle sorgenti del Nilo ho affittato una feluca a motore, ho scavalcato la diga di Assuan e sono arrivato in un amen ad Alessandria d’Egitto...qui ho preso in prestito un pò di volumi rari alla biblioteca di Alessandria e mi sono imbarcato su di un gommone che mi ha scaricato a Pantelleria. E da qui è stato uno scherzo ritornare in romagna perchè con una bicicletta sotto il cu*o io corro come il vento, che tanto il freddo non lo sentivo perchè ero cosparso di grasso di balena che attacca l’uomo (che tiene il freddo molto di più del grasso di balena che non attacca l’uomo).
Ecco, tutto questo per dire che io sono innocente e che non è colpa mia se sono stato assente per un pò di tempo.
E poi vorrei anche dire che i bastimenti battenti bandiera liberiana dovrebbero farli un pò più resistenti...e che oltre ad adottare un panda adottate anche una gazzella!
Insomma questi due barili che vedete qui, col timbro della dogana cinese, sono pieni di cose stupefacenti che danno la felicità e proteggono dalle brutte cose. Prendetene quanto ve ne serve...ma non di più (che ci sono anche gli altri).
Auguri di cuore e di tutti gli altri organi, siate massimamente felici o comunque non tristi. E tenete vivi i vostri sogni e il fanciullino (o fanciullone) che c’è in voi...
In fede
Kaba



p.s.
non rispondo a tutti i commenti del post sotto...ma grazie...

p.s.s.
In questo angolo del post si celebra l'arte del "pavoneggiarsi"...
è che non son più abituato a scrivere i post e dimentico le cose per strada...e poi...insomma, le cose piccole son sempre quelle che mi fan più felice...
e niente, c'è questa puntata dei Simpson in cui Bart ha un appuntamento con la figlia del reverendo di cui è innamorato (innamorato della figlia non del reverendo), e allora al colmo della gioia dice queste parole qui:
"C'è una sola cosa da fare in un momento come questo: pavoneggiarsi!" e se ne va ancheggiando con la musica dei bee gees, tipo tony manero nella febbre del sabato sera...
insomma, tutta sta roba per dire che il primo e unico racconto che ho scritto nella mia vita è stato selezionato per essere pubblicato su di un libro vero (per chiarirsi, libro pubblicato NON a mie spese...)

giovedì 13 dicembre 2007

La mia felpa

La prima volta che sono andato a Praga avevo in testa di vedere il Castello, e infatti, appena ho messo fuori un piede dalla Stazione di Praga e sono salito su un tram e poi sono sceso dopo un pò di chilometri...ecco, dopo che ho fatto queste cose e mi son trovato su un marciapiede della città di Praga, ho alzato la testa...ed alzando la testa ho visto il Castello. Dopo quella prima volta, a Praga ci sono ritornato, ho preso un pò di tram senza guardare fuori, sono arrivato dalle parti di ponte Carlo, sono sceso, ho alzato la testa e ho visto il Castello. A Praga il Castello lo vedi sempre perchè sta su un’altura, ti domina proprio dall’alto ed è un persecutore solido che ti guarda di continuo e non ti molla mai. Io, se c’è un’autore che amo, ma proprio tanto, è Hrabal e Hrabal è di Praga. Ma se uno mi ferma per la strada e mi chiede chi è stato il più grande genio che ha messo delle parole sulla carta io non esito un istante e gli dico Kafka. E anche Kafka è di Praga. E allora l’ultima volta che sono stato a Praga era d’agosto e mentre camminavo per la via degli Italiani guardavo le vetrine e ho visto in esposizione una felpa blu con il cappuccio, poi proprio in centro all’altezza del cuore c’era un simbolo strano con intorno scritto “Karlova Univerzita Praha”. Sono entrato nel negozio me la sono provata e ho cominciato a sudare. Poi l’ho comprata e sono uscito dal negozio. Ho avuto un periodo che facevo acquisti strani e fuori stagione e quello della felpa è stato abbastanza strano; però, per dire, esattamente in questo momento sto indossando quella felpa blu con il cappuccio che tra le altre cose è la felpa che fa più caldo al mondo. Per quello che il giorno in cui me la sono provata ho cominciato a sudare. Ho scritto queste parole senza sentimento e che non portano a una conclusione perchè l’altro giorno vi ho chiesto dei consigli degli acquisti, e voi me li avete dati. E così volevo contraccambiare e intimarvi di leggere Ho servito il re d’Inghilterra di B. Hrabal e tutta l’opera di Kafka (:D) o perlomeno Il processo, Il Castello, La Metamorfosi e La colonia penale. Non ve lo direi se non fosse proprio necessario. E adesso che ho finito di scrivere mi è venuto di guardare un’immagine che sta qui a fianco ed è vicina al libro di Paul Auster che sto leggendo. E quest’immagine è composta da un padre che tiene per mano la figlia la quale stringe un orsetto di pezza nel pugno. E tutt’intorno c’è un parco. Insomma l’immagine non è un granchè però mi è venuto in mente che Paul Auster è l’orsetto di pezza...l’uomo, la bambina, i sassi, gli alberi, le foglie, gli insetti, l’acqua della fontana, le pietre della fontana, i pesci giapponesi, i tulipani, il cancello, le anatre, i cigni, le oche, le nuvole, il cielo, il sole, tutto quello che sta al di là del cielo (la luna, i pianeti del sistema solare, tutti i satelliti, la via lattea...insomma tutto l’universo conosciuto e anche no) sono Kafka.

p.s.
Paul Auster l'ho lasciato volutamente senza grassetto

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lunedì 10 dicembre 2007

Lezioni di jedi

Poco tempo fa, in una blogosfera vicina vicina, due giovani blogger, Baol e Kabalino, decisero di scrivere un post a quattro mani…forte era la forza in loro…

Per le strade della caotica città-pianeta Coruscant due giovani discutono tra loro...

B.: No! Dai, le crocs col pelo no, non ti si può guardare!
K.: Eh, ma queste son col pelo di Ewok! Mica quella robaccia che contrabbandano dalle periferie dell’impero...
B.: Ma...ma...io avevo pensato a dei calzari da centurione…
K.: I calzari da centurione te li metti te, che poi ci vai a fare lo splendido il sabato pomeriggio...
Io, nei miei piedi, ci tengo queste meraviglie...
B.: Guarda che ho rimorchiato certe ancelle di principesse con quei calzari che te nemmeno te lo immagini. E comunque le crocs non sono jedi!
K.: Ma sono calde...e poi, dove sta scritto che quella roba lì che porti ai piedi è jedi?
B.: A pagina 18 del manuale del perfetto jedi.
K.: Seee...il manuale del perfetto jedi...perchè te leggi quella roba? Ma te lo sai quanto vive uno jedi? E li hai mai visti dei geloni di mille anni? E poi le mie crocs sono di una comodità che non te la immagini neanche...
B.: Le scarpe di uno jedi devono essere pratiche per l’agilità! Con le crocks si corre una meraviglia, vero?
K.: Eh...lo so, però queste, sotto, c’han la gommina che fa presa. Ti risulta che il grande Yoda se ne vada in giro con calzari da centurione?
B.: Se è per questo non l’ho mai visto nemmeno con le crocs...il grande Yoda va in giro scalzo!
K.: E infatti quell’esserino verde lì c’ha una raucedine che fa provincia...ma hai sentito come parla? No, dimmi te?
B.: Sei scemo o cosa? Ti sei per caso accorto che il grande Yoda proviene da un altro sistema planetario?!
K.: Embè? Hai mai sentito parlare della Galassia di Raucedine?
B.: Ma quale Galassia di Raucedine...guarda che il corso di Universografia lo abbiamo seguito insieme e lo so che non sei una cima, dì la verità, su Yoda ti eri sbagliato...
K.: E’ che c’ha un aspetto quel Yoda...mi ricorda una mia amica...
B.: Wow, doveva essere un figone…
K.: Guarda Baol! C’è Chewbecca!!! Madonna...che gran pezzo d’animale...
B.: E’ un Wookiee, non un’animale...bestia che non sei altro...
K.: Se, seee...ci siam capiti...
...
B.: Piacere di conoscerla...è un onore...guardi, ho il suo pupazzetto nel portachiavi...
K.: (Ma come stai messo...il pupazzetto...io almeno ce l’ho del Gattobus...) Sì, sì...piacere anch’io...
Ciube: Aaaaaaawwwwwwhhhh awweeeeeeaaaaaagggh awwwwwwwww
B.: Ehm…no no , signor Chewbecca, le scarpe del mio amico son di sintetico, non è pelo di Wookiee…
Ciube: Weeeeeewwwwwwwwaaaaaaaaa ahhhaaaaaawwwooooou
B.: Sì lo so signor Chewbecca, ci strapperebbe le braccia se fossero di Wookiee...a...arrivederci...
K.: ...(oh santiddio...eccheccosai in bocca...)...ci si becca in giro...
Ciube: Aaaawwwweeeeeaaaahhhhh
...
K.: Ma hai sentito che versi che fa? E te li capisci? Fa paura!
B.: Non son versi, è la sua lingua...Chewbecca parla shyriiwook...
K.: Ah...
B.: L’ho studiata alle medie; eravamo 5 sezioni, quattro d’inglese e una di shyriiwook...e io son finito in quella di shyriiwook...
K.: ...tutte le fortune...
B.: Vabbè, Ma mi hai fatto fare na figura, te e quelle scarpe lì! Lo sai come ci poteva combinare quello?! Comunque domani è il nostro primo giorno al Master per jedi e non mi va di presentarmi lì con le crocs col pelo.
K.: Ed a me non va di andarci con i piedi viola dal freddo; s’ha da trovare una soluzione...guarda un pò se quel tuo manualetto dice qualcosa...
B.: Mah...mmhhh...vediamo... per essere uno jedi alla moda bisogna indossare stivaletti rossi ed una cappa nera.
K.: Una cappa nera? Ma, scusa, chi è l’autore del manuale?
B.: Il maestro Qui-Gon Jinn.
K.: E chi è?
B.: Ma come chi è? Voglio ricordarti che sarà lui a tenerci le lezioni di equilibrio jedi.
K.: Eh, ma io ho visto solo i primi tre episodi di Guerre stellari...che va beh...in realtà sono il 4,5,6...però ci siam capiti...
B.: Lasciamo perdere...Che ne dici della classica tuta beige con gli stivali marroni?
K.: Alla Obi-Wan? Mi piace! Ok, aggiudicato. Ma Obi-Wan è tra i docenti?
B.: Sì, al terzo anno, insegna battaglia jedi nella lava.
K.: Io di battaglie, finora, ho visto solo quella delle donne nel fango...
A proposito, che lezione abbiamo domani?
B.: Controllo sul programma ma dovrebbe essere “Primi approcci con la forza”…sì, infatti.
K.: Ma in cosa consiste? Lo dice? Che io non so mica se son subito pratico con la forza eh.
B.: Mah, guarda, qui dice che è un semplice approccio alla tecnologia laser.
K.: Una volta a uno che conosceva mia cugino gli dovevano raddrizzare l’occhio col laser e gli han bruciato la pupilla, per dire...
B.: Sì, va beh...ma noi siam jedi...
K.: Sarem jedi...ma io, per non saper né leggere né scrivere, vengo con gli occhiali da saldatore...Baol?
B.: Ehi! Che c’è ancora?
K.: No, niente...è che...ogni tanto sento come un fremito nella forza...
B.: ...
K.: ...lascia perdere...
B.: Meglio và. Dai, andiamo che s’è fatto pure tardi...mannaggia te e il fremito!
...



E’ che io e Baol ogni tanto ci si diverte così...come fanno i bambini. Che a stare sempre nelle proprie corde ci si impicca e allora, noi, si fa queste cose qui proprio per non rimanere impiccati, che quella fine lì a me e Baol ci fa paura...

Non ditemeli brutti, ditemeli belli...

Niente, vi devo solo chiedere un favore...è che devo fare un ordine di libri, di quelli che si comprano da internet, e io vi chiedo il vostro aiuto che solo il mio non basta. Mi dite dei libri belli? Tipo dei libri che a voi vi hanno fatto piangere tanto o ridere tanto? No quelli intermedi, i libri a metà non li voglio. Due li so già (che uno dei due è qui a fianco) ma per gli altri non mi viene in mente nulla. Sto leggendo Follie di Brooklyn di Paul Auster e Bambini nel tempo di Ian McEwan...ecco, state più sul secondo tipo...quelli insomma un pò intensi, che alla fine ti dici "questo sì che è un libro"...che il primo tipo...insomma, non mi convince mica tanto. Che se me ne dite io vi ringrazio già da adesso, grazie. Ma se poi son brutti...

venerdì 7 dicembre 2007

Un meme per bambini

Ero qui che mi lasciavo passare i pensieri nella testa e mentre loro passavano io ho deciso che questo meme lo faccio. Alice mi ha nominato con delle parole così belle che mi sono vergognato; e la sensazione che ho avuto è di non meritarle quelle parole...
Comunque la signorina qui sopra vive giorni di fermento, che tra pochissimo le esce il suo primo libro...le esce che non se n’è nemmeno accorta...ma per uscire esce. Poi tra pochi giorni, faccio un post bello che vi dico tutte le cose per bene. Ma se andate su Ibs e cercate Alice Suella troverete L’oro in bocca che è poi il suo libro...Ah, COMPRATELO!!!


Bon, e faciammo sto post...

DIRE: vorrei dire delle cose a delle persone che non ci sono più; persone così importanti che se un giorno ricomparissero davanti a me sarei io a morire; la gioia e la sorpresa mi ucciderebbero senza pietà.

FARE: vorrei fare una pista ciclabile infinita lungo i fiumi (non necessariamente d’asfalto, anche il ghiaino va bene, che poi ci penso io a prendere su la mountain-bike)...non potete sapere quanta poesia ci sia lungo i fiumi.

BACIARE: vorrei baciare le persone che mi hanno tradito e che mi tradiranno...più che altro è uno sfizio, che di queste persone me ne importa poco o nulla. Anzi nulla. Covo la vendetta come gesto estetico e mica perchè ci credo.

LETTERA: io obbligherei proprio tutte le persone a scrivere delle lettere; scriverle sulla carta vera, intendo, con il pennino e l’inchiostro. Voglio che si spaventino della loro calligrafia e riscoprano l’importanza delle parole.

TESTAMENTO: il testamento me lo stanno facendo gli altri e lo stanno facendo pure a quelli che verranno dopo di me. Quindi ci risparmiano una fatica. Che, insomma, lo vedete pure voi che qui sta andando tutto a putta*e, no?


Dimenticavo...nomino TUTTI, che le torture vanno equamente divise (voglio vedere lettere e testamenti come se piovesse sui vostri blog, chiaro? :D)

lunedì 3 dicembre 2007

Sulla puzza dei camper

Ieri sera ero stanco però avevo voglia di leggere; e ho preso in mano Sulla felicità ad oltranza di Ugo Cornia, di cui non ringrazierò mai abbastanza Alice per il suggerimento. E l’ho letto veloce. Dentro mi è nato dello stupore perchè questo scrittore così delicato scrive le cose come le scriverei io. E le cose le guarda dallo stesso punto di prospettiva da cui le guardo io. Lui le scrive meglio, ma a guardare le cose siamo fianco a fianco. Ed è strano avere al fianco uno scrittore, che onestamente non so nemmeno che cosa dirgli io a uno scrittore. E allora a leggere veloce sono arrivato a pag. 74 e lì in quella pagina c’è scritto così: "Sicuramente i miei in un camper si sarebbero sentiti dei poveri deficienti che cercano di imitare degli stranieri deficienti in un modo sbilenco e faticoso". Infatti a questa affermazione io non ho proprio niente da obiettare che se c’è uno che i camper li odia quello sono io. E ci sono delle volte che io e mio cugino guardiamo le tivù regionali e lì in quei canali ci son delle persone che cercano di venderti dei camper, quelli extralusso che son pieni di comodità e pertugi, che con tutti i pertugi che hanno dentro ci potresti infilare anche una trentina di persone, volendo. E allora mio cugino comincia a tessere un’infinità di lodi di questi camper...e che di così non se ne vedono, e che se ce l’avesse lui...che quando lo sento dire così mi viene il mal di testa. Io non è che i camper li odio a tal punto, ma quando ho il mal di testa divento cattivo e allora comincio a rispondergli che i camper mi fanno schifo e che se me lo regalessero lo porterei dallo sfasciacarrozze senza pensarci un secondo. Che una volta mio cugino c’è pure andato in camper. Lui e dei nostri amici ci sono andati all’ocktober fest in camper e volevano che ci salissi pure io su quell’affare. Che quando hanno cominciato a dire così io gli ho detto che piuttosto che andare in germania con quel bidone mi sarei fatto un bagno nella soda caustica, piuttosto. E loro mi han detto che non sapevo che cosa mi perdevo e io gli ho detto che al massimo mi perdevo della gran puzza da piedi che nel camper, al massimo, si può sentire solo quella. E allora, lì, han cominciato a sbraitare e a dire delle cose pessime e per colpa loro, e un pò anche mia, ci siam salutati male. Che ho provato dispiacere, solo che io sono uno che può sentir la fame a qualsiasi ora del giorno. E cercare di mangiare su un camper in movimento non dev’essere questa gran cosa.