lunedì 10 settembre 2007

Elogio della zucca marina

Ho obbligato mia nonna a piantare delle zucche marine di Chioggia e l’ho fatto con insistenza perché io volevo proprio quelle e non quelle altre che aveva lei. Che quelle che aveva lei erano roselline, gialline...tutti colori smilzi che non danno certezze; che forse sì, a qualche cosa servono ma, forse, anche no. E io invece volevo una razza di zucca autoctona che a qualcosa servisse di certo. Una zucca come le donne e i buoi dei paesi tuoi che quando te la metti sottobraccio per portarla da qualche parte sai il dove la porti e soprattutto il perché. Che siccome io sono una persona incerta e non so mai cosa prepararmi da mangiare ho bisogno che al mio fianco ci siano zucche certe. E le zucche marine di Chioggia sono zucche certe per davvero: la prima certezza é che sono bruttissime che la prima volta che le vedi devi avere una persona fidata al tuo fianco; una persona che ti metta gentilmente una mano sulla fronte e una sulla schiena e ti faccia lentamente inclinare in avanti, così che tu possa svuotare tutto il contenuto del tuo stomaco per quella stessa via attraverso cui lo avevi fatto entrare. Sono così brutte che viene spontaneo pensare che siano andate una vita in piscina senza ciabatte da quante verruche hanno. Ma io alle zucche marine di Chioggia voglio una sacco di bene, sarà perché ho una certa prevalenza per le donne che non siano poi così belle che quando sei per strada tutti si girano a guardarle...cioé quelle donne che, sì, sono un pò belle fuori ma che soprattutto sono uno splendore dentro. E la seconda certezza delle zucche di chioggia é che dentro sono proprio uno splendore. I semi gonfi e maturi direi che sono quasi concupiscenti, e lo dico senza ricordare l’esatto significato di questa parola che però mi sembra che, in questo preciso contesto, ci caschi a fagiolo. E poi la prossima volta faccio anche un trattato sul fagiolo perché pure qui ci sarebbero un mucchio di cose davvero importanti da dire. Che io sono uno di quelli che si fidano solo di quelle verdure che gli crescono sotto il naso e nella fattispecie sotto il mio naso c’é l’orto di mia nonna. Che é un orto di più di un ettaro, per darvi un’idea. Un orto che avrebbe fatto tutta la sua figura anche nella valle degli orti da quanto é rigoglioso e tenuto bene. E quando vado lì, da mia nonna, mi fermo un pò con le braccia intrecciate come se tutto quel bel lavoro lo avessi fatto io con il mio sudore. E faccio la faccia soddisfatta di chi, sì, si é ammazzato dalla fatica ma che però, adesso, può godersi tutti quei meravigliosi frutti della terra che si trova davanti. Ma la verità é che io sono solo una sanguisuga e di quell’orto non ho smosso nemmeno una zolla, e come se non bastasse impongo pure a mia nonna il cosa e il cosa no coltivare. Che quando ci penso non ho nemmeno il coraggio di guardarmi allo specchio e vado in giro coi capelli spettinati e le mani cominciano a tremarmi. E quindi cerco di non pensare affatto perché non voglio finire alcolizzato. Che io lo so benissimo le cose che le nonne fanno per noi e so anche quelle poche che noi facciamo per loro, che a dirla tutta c’é da uscirne pazzi. E per riprendere la questione delle certezze della zucca marina di Chioggia dico anche la terza certezza tanto che ci sono: insomma la zucca marina di chioggia é la regina delle zucche, per davvero, non scherzo. Che le altre il confronto non lo reggono proprio, si calano proprio le braghe da tanto capiscono che sono inferiori. E poi basta imboccare la statale romea in questa precisa stagione; la imbocchi qui a Ravenna e la risali fino dalle parti di Chioggia...che tanto che vai ti guardi anche un pò di pineta e di bosco della Mesola e di altri bei posticini così (ovviamente se non guidi, perché se guidi sulla romea e non guardi benissimo la strada.. muori), insomma tu vai su questa strada romea e appena passi il Po ti accorgi che i contadini del veneto mettono fuori dei banchetti dove ti vogliono vendere quello che producono. Un pò di raddicchi, che da ste parti li mangiano al posto del pane, un pò di verdure miste e soprattutto le zucche...di quelle giallognole che in america ci fanno le maschere per halloween, di quelle roselline lunghe che hanno delle forme che non si possono dire, che assomigliano un pò a melanzane giganti, di altre che sembrano barbabietole verdognole...ma se per caso in un angolo c’é la zucca marina te ne accorgi subito perché la gerarchia si ristabilisce in un attimo. E’ come se sprigionasse una luce particolare che le altre finiscono tutte in ombra. E che lei é la regina e le altre le suddite lo si vede lontano un chilometro. Tutto questo preambolo per dire che mi sono portato a casa una zucca marina e ho telefonato a mia sorella per chiederle come l’avrebbe preparata lei. Mi ha suggerito di farci un contorno e infatti un contorno ce lo faccio. La pulisco bene, la affetto in spessore di 1 cm, olio sale parmigiano e avvolgo tutto nella stagnola, metto in forno a 200° per 25 minuti...e il gioco é fatto. Ma punto a fare almeno un risotto anche se il mio sogno proibito sono i gnocchetti. Il guaio é che i gnocchetti hanno un alto gradiente di difficoltà e io non lo so mica se riesco a gestire tutta la preparazione senza che succeda un casino. E il mio problema principale é che se per una ricetta sono previsti 40 minuti per realizzarla a me occorrono almeno due ore e mezza. Non so per quale arcano motivo ma é così. E l’ulteriore aggravante dei gnocchetti é che sono stimati in un’ora e tre quarti di preparazione. Ciò sta a significare che a me occorrono otto ore. E otto ore per i gnocchetti non sono ancora convinto di volerle spendere.

11 commenti:

Amaracchia ha detto...

Amaracchia è una zuccotta marina, anche se non è che faccia proprio vomitare allo sguardo...solo un po' ridere per la serie di particolari che la riguardano.

Nell'insieme ha polpa, semi ciccioni ed è buona quando si sa come cucinarla.
.......
Era questo il post per l'autoincensamento o son costretta ad autodedicarmi un post nel mio blog che decanti le mie doti?

kabalino ha detto...

Mi sembra evidente che l'elogio era ad Amaracchia ma mica potevo essere così spudorato...e poi la polpa e i semi ciccioni sono garanzia di qualità; e comunque questo post lungo e fastidioso doveva avere lo scopo di distogliere alla lettura...e visto che ha già raggiunto il suo scopo...ovvero di lodare Amaracchia che già se lo é letto, mi sa che lo chiudo...

Anna Maria ha detto...

Eh non lo potevi chiudere prima che lo leggessi???

Mannaggia a me che leggo sempre fino in fondo... la prossima volta parto a leggere dai commenti.

Ah, dimenticavo: grazie della visita in my bloghhetto :)

Baol ha detto...

O_o otto ore per i gnocchetti sono veramente troppo, certo anche per altro però, ma vabbè che poi non hai detto come il contorno ti è venuto. Che a me mi sono anche venuti i dubbi perchè io che mi ero convinto che fosse tutta una metafora delle donne ed allora diceva, ma bello, ma che bravo kabalino a trovare le parole giusto però poi tu prima parli della romea (oh, ma sei stato attento?) e poi dici che la si trovano e che poi una te la sei portata a casa ed allora ho temuto che, sì, insomma, ti fossi caricato su una di quelle, cioè...e poi che mi scrivi? Che chiedi a tua sorella?! E già inizio a confondermi, poi ci aggiungi che l'hai fatta a pezzi ed allora mi sono inorridito ed ho detto "questo qui deve essere una specie di serial killer della Bassa Padana" e mi sono spaventato ed ho chiuso il blog poi, sai, sono un tipo coraggioso e sì, l'ho riaperto e così ho deciso che, insomma, commentavo. Questo perchè ti devo dire che ho avvisato i carabinieri, sai com'è ci fosse una scomparsa dalle tue parti. :D



amaracchia va benissimo...solo che mi sento in colpa se adesso va girando accompagnata da na k'kuzza long aff'tsciout (per la traduzione chiedere a tazzozza)

kabalino ha detto...

@inenarrabile: no, no...hai fatto bene a commentare che solo il mio commento e quello di amaracchia, anche se poi si é aggiunto baol, faceva un pò tristezza...é che é un post difficile, e la zucca metaforica é dura da digerire.

@baol: io quando ho le mie cose dovrei starmene zitto che poi mi si fraintende; quello della zucca é un argomento insidioso, io ho rischiato e adesso ne pago le conseguenze; baol ma che killer e killer...ti dico solo che per ora non sono riuscito a preparare nulla perché mi é stato impossibile tagliare la zucca...é piuttosto coriacea, nemmeno una sequela delle peggiori bestemmie é servita ad ammorbidirla...ma domani mi passeranno i ferri del mestiere...coltelli da macellaio, punteruoli e roba così...insomma il set del killer perfetto! (Buh!...paura, eh?)

Anonimo ha detto...

Conservale per Halloween

Amaracchia ha detto...

Dopo lo sdoganamento dell'elogio all'Amaracchia attendo gli esiti del televoto.
Mica mi dimentico io, ho preparato il ballo latino-americano su Mon AMour di d'Alessio...non faccio questi sacrifici immani per nulla.
Voglio la gloria blogghistico-letteraria.





e quando sta noccie tramonta il sol
monamur monamur
io chiero darte mi corason
monamur monamur
a piedi nudi vicino al mar
a bailar a bailar
.................
e poi non la so più.

Tazzozza ha detto...

uè kabalino hai fatto un post ke pare a vedere(licenza poetica) l'Lliade e l'Odissea insieme...
ho letto 1/3 fiùùùù dammi altre due settimane che finisco.

kabalino ha detto...

@unaltrasera: io non festeggio le ricorrenze americane, non per essere ostile...ma perché festeggio poco anche quelle italiane...

@amaracchia: oggi sono troppo preso dal mio figosiss*mo blog per farti il cazzia*one...ti avevo detto di preparare un ballo a caso da chorus line ma visto che tanto te fai di testa tua...però sto mon amour latino-americano...mi sa che valga la pena vederti in questa performance...per ora stai messa bene in classifica...ti votano soprattutto gli uomini di mezza età...ma se ascolti me...dovresti osare un pò di più...mi capisci?...più sciolta, lasciati andare...e vedrai come arrivi sul podio...

@tazzozza: infatti tazzozza, l'odissea e l'iliade con le parole messe a caso...1/3 é sufficiente, lascia le cose come stanno e prepara gli scongiuri per italia-germania di domani...

SunOfYork ha detto...

dio mio, 8 ore sono una giornata di lavoro. certo per gli gnocchetti questo e altro

kabalino ha detto...

devo ancora decidermi se spenderle queste 8 ore...e cmq come fai a dire gli gnocchetti? a me mi si legano le sillabe, si impastano...tuttalpiù potrei pronunciare "i gnocchetti" e forse forse "li gnocchetti"...ma mai e poi mai "gli gnocchetti"