Sono stato in un posto che lascia dentro una sensazione di disordine e che quando te ne vai ti restano situazioni aperte con te stesso e con gli altri. E' un posto che non é proprio un posto di mare anche se ci sono ombrelloni aperti in qua e in là, di quelli di stoffa a bande colorate ma anche di quelli sfrangiati a fibre di cocco, un pò aperti e un pò chiusi, con le ciabatte di uno che chissà perché vanno a finire sotto il mio ombrellone e le mie che cercano l'ombra del lettino di un altro. Non sarebbe male come posto ma ad un certo punto del pomeriggio ti viene addosso l'ombra della montagna e allora se volevi prendere il sole ti tocca prendere su le tue cose e spostarti un pò più in là; ma se sei come me, l'ombra della montagna ti fa una pi**a perché io sono amico dell'ombra, tranne quando vado in bicicletta che sono amico del sole (ma senza esagerare). E ad un certo punto della giornata il chiacchiericcio si spegne e cala un grande silenzio, e chi non é abituato a questo tremendo silenzio parla per combattere la paura e parla anche forte per coprire più possibile quel silenzio. E durante quell'ora in cui nessuno fa beo sembra che la regola sia guardare verso il mare come se nel continente che sta al di là dell'orizzonte ci fosse colui/ei che ti ha rubato il cuore ma che per ora non può tornare o tu non puoi andare. E se hai fame ci sono solo ristorantini sulla sabbia che sembra li abbiano portati lì direttamente dagli anni cinquanta o anche prima. Che li abbiano caricati tutti interi su di un camion e poi li abbiano portati lì. Con le panche di legno e i tavoli di legno corrosi dalla sabbia che di così belli li avevo visti solo a Praga. E poi il tettuccio della veranda é fatto di tante canne sottili legate , e anche le barriere contro la sabbia sono uguali al tettuccio anche se messe in verticale. Ma tanto la sabbia entra lo stesso. E quando vai via da quel posto un pò di sabbia é entrata anche dentro di te e non ti lascia più tranquillo. E sempre in quel posto il mare un pò viene e un pò va come se non fosse tanto sicuro su cosa fare. Insomma é un posto da prendere con le molle e va bene per persone che un certo equilibrio lo hanno già raggiunto, non per quelle che si trovano con il baricentro che cade al di fuori della propria persona. Perché se il grande silenzio ti coglie con il baricentro di fuori, bhé amico, sei davvero nella merda come se avessi un alien nella pancia.
p.s.1: per le formiche volanti
ve lo dico in amicizia, però...andate tutte a fancu*o!
p.s.2: per chi so io e per chi sa lei
senti carissima io le cosine che ti do, i film che ti do e l'altra robina te li do perché mi va e non perché voglio che tu ogni volta mi dai un regalino o roba del genere...non che non mi faccia piacere però sai di che brutta razza sono fatto e così mi metti a disagio, fai la bravina dai.
E anche se non scrivi niente lo so che tanto leggi...
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5 commenti:
Allora per te gli squilibrati dovrebbero andare tutti a Rimini o Riccione, o su qualunque altra spiaggia iper-organizzata?!
Razzista!
;P
No, no...per carità di D*o; quello é un posto particolare e la questione dell'equilibrio lì é molto sottile, non c'é da scherzarci. A rimini o riccione gli manderei gli internati per fargli scontare tutte le loro colpe...odio l'iper-organizzazione, mi mette ansia...
E poi non sono razzista!
E io invece non parlo quasi mai sul serio, sallo.
:D
meglio, meglio... perché a me le persone che parlano sul serio fan paura...preferisco di granlunga quelle che parlano tanto per parlare, sì le preferisco...
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